martedì 6 maggio 2014

Pietrapertosa e l'antico dominio arabo

Incastonato fra le splendidi Dolomiti lucane e affacciato sulla verde Valle del Basento, sorge Pietrapertosa, considerato uno dei borghi più belli d'Italia. Oggi il borgo è conosciuto non solo per lo spettacolare paesaggio e le numerose proposte turistiche, ma anche per le testimonianze del dominio arabo: l'Arabata - il quartiere arabo - e il castello-fortezza.


Pietrapertosa panorama
Pietrapertosa vista dall'alto, fra le Dolomiti lucane. Foto: aptbasilicata.it



Il castello e l'Arabata

A dominare il borgo e l'intera a vallata sorge un' antichissima fortezza fatta costruire dal principe arabo Bomar nell'838 d.C.  per sorvegliare il territorio circostante. Ai piedi del castello sorgeva l'Arabata, il nucleo abitativo, che oggi rappresenta la parte più antica e suggestiva del borgo


Arabata, vicolo
Scorcio di un tipico vicolo dell'arabata- fonte foto

Il castello-fortezza è scavato nella pietra e si fonde perfettamente con il paesaggio caratterizzato da rocce dalle forme appuntite e bizzarre, che sembrano quasi opera di uno scultore moderno.


castello-fortezza di Pietrapertosa
Il Castello-fortezza, come appare mentre si sale per raggiungerlo-foto mia

Il castello fu poi ricostruito dai Normanni e subì ulteriori modifiche fino ad essere adattato a residenza baronale in epoche più recenti, ma conserva  ancora le tracce del passato: cisterne per la raccolta dell'acqua, celle per i prigionieri, feritoie e scalette scavate nella roccia che conducono a posizioni di avvistamento per le sentinelle che, certo, non temevano quelle pericolose altezze (il castello si trova a 1150 metri sul livello del mare). 

Posto di avvistamento
Un posto di avvistamento scavato nella roccia. Foto mia.

Sembra che qui venisse anche la regina Costanza d'Altavilla, madre di Federico II di Svevia, e che si sedesse a ricevere il suo entourage su un trono scavato nella pietra, ancora visibile e raggiungibile con una ripida scalinata.  Ci sono anche tracce di quelle che probabilmente furono antiche necropoli. Il castello era inespugnabile  grazie alla sua posizione e grazie al vantaggio che si aveva su chi non era abituato a combattere su quelle appuntite e scoscese rocce, a strapiombo sulla vallata.
Se non si soffre di vertigini e si arriva fino in cima, il paesaggio che si può ammirare è mozzafiato: la verde vallata si estende per centinaia di metri sotto di noi,  decorata da rocce di rara bellezza; poi lo sguardo si perde su un orizzonte lontanissimo, sul cui sfondo si intravedono gli altri paesini a ridosso della valle. Da quassù si può immaginare la sensazione di quei soldati, così lontani da casa, ma padroni di un mondo selvaggio e bellissimo, sospeso tra terra e cielo. Da qui si può vedere anche l'antico convento di San Francesco (1474), circondato solo dalla natura e dal silenzio.
Se si vuole provare il brivido di ammirare questo paesaggio dall'alto, a "volo d'uccello", si può fare l'esperienza del Volo dell'Angelo, che collega Pietrapertosa alla vicina Castelmezzano.


Volo dell'Angelo
      Il volo dell'Angelo è un percorso che unisce Pietrapertosa alla vicina Castelmezzano tramite un
     cavo d'acciaio. Chi vuol provare questa esperienza viene assicurato al cavo e poi lasciato scendere 
      lungo il  cavo stesso, così che possa ammirare dall'alto lo splendido paesaggio.



Il culto del passato

L'antica eredità araba è molo sentita dagli abitanti di Pietrapertosa che, dopo alcune ricerche, hanno scoperto che alcune parole del loro dialetto derivano proprio dalla matrice araba. Inoltre ogni anno festeggiano le loro antiche radici con una festa in costume, ad agosto, quando tutto rievoca quel mondo misterioso e affascinante: cibi, bevande, danze, spettacoli di fachiri, mangiafuoco e incantatori di serpenti.


Info:
www.comune.pietrapertosa.pz.it
www.prolocopietrapertosa.it

1 commento:

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