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| Il regista Sorrentino con l'attore protagonista Servillo alla cerimonia degli Oscar |
L'ultimo Oscar di Benigni
Era dal 1999 che l'Italia non vinceva l'Oscar come miglior film straniero, da quando Roberto Benigni scavalcò le poltroncine rosse del teatro correndo a ricevere il premio da Sofia Loren. Benigni vinse per il suo La vita è bella, in cui descrive l'esperienza del lager nazista spiegata a un bambino. Successivamente nel 2006 ottenne la nomination come miglior film straniero La bestia nel cuore, di Cristina Comencini, che racconta la pedofilia dal punto di vista di una bambina diventata ormai adulta. Poi nulla, fino a quando Sorrentino con questo film ha conquistato un po' tutti, facendo incetta di molti premi importanti fino a conquistare l'ultimo, il più ambito, domenica sera.![]() |
| Benigni alla cerimonia degli Oscar del 1999. Per mostrare la sua gioia decise di raggiungere il palco scavalvando le poltroncine,divertendo tutto il pubblico in sala. |
Una coppia da Oscar
A ritirare la statuetta c'era con lui Toni Servillo, attore di straodinario talento, anche lui napoletano, anima del film vincitore. La coppia Sorrentino-Servillo è una coppia ben collaudata, infatti Servillo è protagonista di quattro dei sei film di Sorrentino, Le conseguenze dell'Amore, Il Divo e L'uomo in più oltre al vincitore La grande bellezza.![]() |
| Jep Gambardella-Servillo in una delle sue passeggiate per Roma, forse la vera protagonista del film, con la sua bellezza maestosa e i suoi angoli nascosti. |
La grande bellezza
Il film racconta la storia di Jep Gambardella, uno scrittore che ha appena compiuto 65 anni, venuto a Roma da giovane in cerca del successo, ma che, risucchiato da una vita mondana e frivola, dopo un solo romanzo di grande successo smette di scrivere e si lascia vivere in un mondo superficiale e vuoto, a cui in fondo sente di non appartenere del tutto.Il film parla di bellezza, sotto molti punti di vista: prima di tutto della bellezza eterna di Roma, quella maestosa visibile a tutti e quella nascosta dei suoi luoghi inaccessibili, che fa da sfondo alla bruttura degli esseri umani; della bellezza che gli uomini inseguono andando dal chirurgo plastico e finendo per diventare ridicoli e grotteschi, della bellezza di una donna dal corpo splendido, ma in realtà malata e con i giorni contati. Il film naturallmente parla anche della bellezza dell'amore, del primo amore, quello ancora puro e assoluto, da cui Jep sarà ossessionato per tutta la vita. Ma dov'è alla fine questa grande bellezza? Quella che Jep ha aspettato di trovare per poterla raccontare in un suo romanzo? La conclusione a cui arriva Jep è che la bellezza è qualcosa che inseguiamo tutta la vita, ma che invece non vediamo quando ci capita davanti, nascosta fra le pieghe della vita, e che dura solo un attimo. Come i fenicotteri che si posano sul terrazzo di Jep con la splendida vista su Roma, in una delle ultime scene del film. È un attimo, e sono già volati via.




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