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sabato 25 aprile 2015

Storia di Dina, partigiana in bicicletta

Partigiane
Il 25 aprile si festeggia in Italia la liberazione dal Nazi-fascismo (1945) e voglio allora raccontarti la storia di Dina, che da ragazza  rischiava ogni giorno la vita con la sua bicicletta per portare il cibo ai partigiani nascosti in montagna, mentre fascisti e nazisti davano loro la caccia. Questa è una storia di amore per la vita e per la libertà.

Dina e la sua lotta per la libertà

Capelli corti oramai tutti imbiancanti, occhi vivi e volto aperto e sorridente, così si presenta oggi Dina, che ha raccontato il suo passato di partigiana al video-maker Saverio Tommasi. Dina racconta che decise di dare il suo contributo alla Resistenza perché lei, come tante altre donne, voleva partecipare attivamente alla causa e portare il suo aiuto ai perseguitati dal Regime. Così Dina, con la sua bicicletta e una borsa speciale dove nascondeva ciambelle e salami che rubava, percorreva ogni giorno 200 km per portare quel cibo ai partigiani nascosti in montagna. Ogni giorno correva su quella bici, rischiando ogni momento la vita, su strade di campagna dove, ricorda, se prendeva una buca con l'acqua "si bagnava fino alle mutande".
"E non ha mai avuto paura?", le domanda Saverio. "Una volta" risponde l'ex partigiana. Racconta che una volta fu fermata da un fascista che voleva perquisirla e lei riuscì miracolosamente a scappare. Fu allora che temette di morire, ma un crofecisso che ancora conserva e che stringeva in mano, le diede la forza di scappare.

Donne partigiane combattenti in una foto dell'epoca

Dina aveva anche un'altra missione: convincere i soldati italiani al soldo dei fascisti a ribellarsi e a non sparare sui loro fratelli. A volte funzionava, dice, altre volte no. Qui gli occhi vivaci di Dina si riempiono di lacrime, quando racconta delle terribili rappresaglie di fascisti e nazisti sulla popolazione e dele terribili torture che venivano inflitte ai partigiani quando venivano catturati.
Eppure, quando fu catturato un colonnello fascista dai partigiani, oramai verso la fine della guerra, Dina ricorda che nonostante la folla inferocita volesse linciarlo, gli fu risparmiata la vita e lei stessa gli offrì da bere della grappa per dargli un po' di conforto.

Ricordi in bianco e nero

Alla fine Dina mostra le sue foto dell'epoca: la vediamo ragazza, in una foto in bianco e nero, i capelli scostati dal viso e il vestito che, sollevato dal vento, lascia intravedere le gambe: è bella, sorridente e piena di fiducia nella vita.  Dina si innamorò anche, su quelle montagne, ma non sposò quel ragazzo partigiano. Il loro amore è rimasto sepolto fra le montagne dove vide la luce, e oggi non ne rimane che un ricordo, un fremito nel cuore di Dina.

Ed ecco il video dove Saverio racconta la storia a noi e anche alla piccola Caterina, sua figlia, affinchè nessuno dimentichi la nostra storia e affinché le imprese eroiche dei partigiani continuino a vivere per sempre, anche quando un giorno Dina e i suoi compagni non ci saranno più a raccontarle.

Consulta il glossario per le espressioni più difficili.

domenica 19 aprile 2015

Mc Donalds vs pizza italiana: chi la spunterà?


Non è certo nuovo alle polemiche il colosso dei fast-food Mc Donalds, spesso preso di mira dalle associazioni di consumatori, ma questa volta sembra aver davvero esagerato, toccando un mostro sacro della cultura alimentare italiana: la pizza.



Lo spot incriminato

Nell'ultimo spot trasmesso in Italia, infatti, un  bambino a cena in pizzeria con i genitori, alla domanda del cameriere: "Che pizza vuoi?" risponde sorridendo beato "Un Happy Meal". E così la famiglia si trasferisce in un fast food, e tanti saluti alla pizza, che pure è uno dei piatti più amati dai bambini italiani.

Una scena dell'ultimo spot trasmesso da Mc Donald's in Italia e che ha suscitato molte polemiche.


Lo spot non è stato gradito da molti, che vi hanno visto un'offesa gratuita e infondata della pizza che, con pochi euro, ha da sempre reso felici famiglie intere, bambini compresi. Le proteste non si sono fatte attendere: non solo dai comuni cittadini che hanno inondato Facebook di messaggi sdegnati, ma anche dagli addetti ai lavori, dall'associazione pizzaioli e persino da alcuni  politici che a causa di questo spot sono sul piede di guerra contro Mc Donald's. Ci si chiede addirittura se a questo punto sia opportuno che Mc Donald's continui a partecipare come sponsor di Expo 2015, visto il suo approccio considerato troppo aggressivo verso uno dei piatti che sicuramente rappresenta, dal punto di visto culinario, l'Italia nel mondo.

Il contro-spot

C'è anche chi ha pensato di rispondere a Mc Donald's con un contro-spot, in cui si invertono le parti e il bambino, portato dai genitori a mangiare un hamburger, mette il broncio e lo rifiuta, dichiarando di volere invece la pizza.
Insomma, questa volta Mc Dondald's sembra davvero essersela cercata, visto che, come giustamente osservano sul blog Dissapore.com, "toccare la pizza agli italiani è come toccare la mamma"!

Consulta il glossario per le espressioni più difficili

Ecco lo spot nato come risposta a quello di Mc Donald's


 

martedì 7 aprile 2015

Expo? Sì, ma etico e vegano

Fuori Expo Veg
Ci siamo quasi, le porte dell'Expo universale di Milano, quest'anno dedicato al tema del cibo, stanno per aprirsi e migliaia di visitatori  le varcheranno per visitare i padiglioni dedicati al tema del cibo. Ma se nutrire il pianeta è il tema dell'Expo, c'è chi ha pensato di iniziare da chi ci è più vicino e di farlo in modo etico e vegano, sto parlando del Fuori Expo.


Expo 2015

Ormai da mesi c'è molto fermento intorno a quest'evento, dove l'Italia, patria della buona tavola, farà da padrona e dove Paesi di tutto il mondo faranno conoscere il loro modo di alimentarsi e i loro  prodotti tipici.
Duono di Milano

Il tema dell'Expo sarà "come nutrire il pianeta", nello scenario globale in cui sono sempre più evidenti i divari tra ricchi e poveri, tra occidentali super alimentati e popoli che ancora muoiono di fame.  Ormai si sa che il modello occidentale è inquinante e che in particolare il consumo di carne produce molto più inquinamento di quanto ne produca l'agricoltura, e la sfida sarà trovare un modo di alimentarsi sostenibile, che non produca inquinamento e non causi sprechi. Ma come sarà possibile affrontare questi temi se tra gli sponsor ci saranno Coca Cola e Mc Donald's?

Fuori Expo Veg

Questa è una delle contraddizioni di questa edizione dell'Expo, ma tuttavia c'è chi sta organizzando un'alternativa per dare prova di come sia possibile nutrire tutti con modelli sostenibili, non inquinanti ed etici. Si tratta di Fuori Expo Veg. Il progetto è quello di fornire ogni sabato per tutta la durata dell'Expo pranzi vegetariani ai bisognosi in vari punti di Milano, grazie anche alla preziosa collaborazione dei volontari "City Angels".  Una risposta concreta dunque all'interrogativo impegantivo che l'Expo si pone, come nutrire il pianeta, in modo sano, etico e sostenibile. I pasti saranno preparati da chef vegetariani e ognuno potrà dare un piccolo contributo, se vorrà, contattando l'organizzatore del progetto, Giorgio Cerquetti.

Volontari City Angels a lavoro

Consulta il glossario per le espressioni più difficili

sabato 7 marzo 2015

And the Oscar goes to... Milena Canonero

Si è da poco conclusa la cerimonia di premiazione degli Oscar 2015, e fra i premiati c’è anche la costumista italiana Milena Canonero. La Canonero, che ha già collezionato tre statuette, ha vinto la quarta per i costumi di Grand Budapest Hotel, di Wes Anderson.


Una storia d’amore… tra Milena e Hollywood

Non nuova agli Oscar dicevamo, infatti la Canonero, trasferitasi da Torino a Londra e poi negli Stati Uniti, ha collaborato con molti registi importanti. Per Stanley Kubrick  ha realizzato le divise di Alex e della sua gang in Arancia Meccanica, dove la bombetta inglese si rivela una scelta un po’ irriverente nei confronti dell’establishment inglese, ma anche in grado di incutere un certo timore.  Per Kubrick ha realizzato anche i costumi di Barry Lindon, rispondendo all’esigenza del regista di realizzare costumi che non apparissero appena usciti dall’armadio, ma  vibranti di vita.

Arancia Meccanica
La Canonero ha vestito anche il pirata Johnny Depp, il romantico Leonardo Di Caprio in Titanic , e la sognante Kirsten Dunst in Maria Antoinette, per la quale ha realizzato degli abiti dai delicati colori pastello, proprio come i macarons che la regina amava mangiare. Ma c’è anche l’italiano La Vita è Bella di Benigni, film anch’esso trionfatore agli Oscar. E moltissimi altri film che qui sarebbe impossibile nominare tutti.  E se il cinema è magia, i suoi magnifici costumi hanno certo contribuito a farci sognare davanti al grande schermo.


Marie Antoinette

Una storia tutta italiana

Milena Canonero ha svelato di adoperare le stoffe di un’azienda italiana, la Ob stock di Prato, da cui spesso si riforniscono divi e registi hollywoodiani. Si tratta di un’azienda fondata negli anni ’50, che resiste nonostante la crisi, e continua a tenere alto il nome del Made in Italy di qualità nel mondo.

Elegante Milena

Milena Canonero OscarAl momento la Canonero è impegnata a realizzare i costumi del rifacimento di Ben Hur, il colossal americano che vede protagonista Morgan Freeman e le cui riprese si stanno svolgendo a Matera (Basilicata). Ed eccola Milena mentre riceve il suo quarto Oscar, sorridente e umile, lei stessa icona di eleganza e stile.





mercoledì 23 luglio 2014

Tempo di vacanze...

Un caffè con Tosca si prende una pausa per l'estate.... ci vediamo presto!

P.S: Se vuoi, nel frattempo scrivimi per condividere le tue idee su come vorresti il blog!

Un caffè con Tosca takes a summer break... see you soon!

PS: If you want, you can write me to share your ideas and suggestions for the blog!



Perché non leggi: Tempo d'estate, tempo di...

martedì 8 luglio 2014

Rap all'italiana: Caparezza incontra Michael Franti

Caparezza e FrantiCaparezza ("Capa riccia") il rapper pugliese dalla capigliatura incolta, diventato famoso per aver denunciato i disastri ecologici della sua terra, la Puglia, con il tormentone "Vieni a ballare in Puglia", è tornato e anche in buona compagnia, visto che il suo ultimo lavoro vede la collaborazione con il cantante americano Michael Franti.


"È tardi" è il nuovo singolo trasmesso dalle radio italiane tratto dall'album "Museica", uscito ad aprile. Il singolo vanta la collaborazione del cantante americano Michael Franti, che in Italia aveva già collaborato con il cantante e rapper Jovanotti.
DalìCaparezza ha dichiarato di essersi ispirato al quadro di Salvador Dalì "La persistenza della memoria", caratterizzato da orologi dilatati, metafisici, dove il tempo è un concetto relativo.
E alla frase che troppo spesso sentiamo ripeterci nella vita :"è troppo tardi", lui risponde con questa canzone e con questa dichiarazione: "Forse è tardi, ma non mi fermerò".





venerdì 6 giugno 2014

Per un pugno di dollari: lo spaghetti-western che ha conquistato il mondo (e anche Tarantino)

English (Go to the English version)

 Per un pugno di dollari è il film che ha reso famoso nel mondo il cosiddetto "Spaghetti-western", il western all'italiana. Ecco la storia di un film amato e celebrato in tutto il mondo, e uno dei cult del regista Quentin Tarantino, come lui stesso ama ricordare.

Piccolo budget, grande successo

Il film uscì nelle sale nel 1964 ed ebbe in poco tempo un enorme, insapettato successo. Il western era un genere americano e per non turbare gli spettatori e assicurare al film il successo, inizialmente il regista, uno dei protagonisti e l'autore delle musiche si firmarono con nomi finti: Sergio Leone si firmò come Bob Robertson, Gian Maria Volontè come John Wells ed Ennio Morricone come Don Savio. Solo il giovane, ed allora sconosciuto Clint Eastwood, si firmò con il suo vero nome.
Il titolo del film, poi, la dice lunga anche sui soldi impiegati per produrlo: il film fu infatti prodotto "con un pugno di dollari", con un budget molto ridotto, visto che in effetti, si avevano molti dubbi sul possibile successo. Invece il film non solo ebbe successo ed incassi leggendari,  ma fu il primo della cosiddetta "trilogia del dollaro", che comprende anche Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo.

Inizialmente Leone non voleva Clint Eastwood, ma Henry Fonda, perché lo trovava poco espressivo:
per lui infatti inventò due espressioni: "con il sigaro" e "senza sigaro". Tuttavia il giovane Clint Eastwood,
allora agli inizi, fece ricredere Leone, ottenendo un enorme successo in quel ruolo

Gli spaghetti -western, i western all'italiana

Anche se Per un pugno di dollari portò all'attenzione mondiale il genere "spaghetti-western", non era il primo prodotto in Italia, ma solo il 26°di altri  25, tutti passati però nell'indifferenza generale (il primo fu Il terrore dell'Oklahoma di Mario Amendola, 1959). Per un pugno di dollari cambiò le regole del western classico: qui infatti non  vincono sempre i buoni, e l'eroe è  un anti-eroe, sempre in bilico tra il bene e il male; anche la donna è una figura ambigua. Ironia, colpi di scena, duelli epici, attori straordinari  e una colonna sonora firmata da Ennio Morricone sono gli ingredienti di un successo mondiale.


La trama

Il film ha come protagonista un pistolero in cerca di fortuna- Clint Eastwood- che approfitta della rivalità di due bande di contrabbandieri che hanno il loro quartier generale in un paesino messicano.
 Frase famosa del film:"Quando un uomo con il fucile incontra un uomo con la pistola, l'uomo con la pistola è spacciato". Eppure non sempre è così, come ci dimostra l'affascinante Clint Eastwood, freddo e impassibile, irresistibile con il suo sguardo di ghiaccio.

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lunedì 2 giugno 2014

2 giugno 1946, quando è nata la repubblica italiana

Foto referendum 2 giugno 1946Era il 2 giugno 1946 quando un referendum chiese agli italiani di scegliere: monarchia o repubblica? Gli italiani scelsero, e così è nata la Repubblica italiana. Ogni anno si ricorda quel giorno, con celebrazioni ufficiali in tutto il Paese.

La guerra era finita da poco e l'Italia, a lungo provata dal regime nazi-fascista, fu chiamata a scegliere  fra monarchia e repubblica con un referendum a suffragio universale, in cui per la prima volta anche le donne potevano votare. La monarchia, che aveva a lungo appoggiato il regime fascista, uscì sconfitta. Tuttavia non tutti gli italiani scelsero la repubblica: soprattutto nel sud Italia la grande maggioranza degli italiani votò per il mantenimento della monarchia. La repubblica vinse con il 53,3% dei voti, contro il   47,7% della monarchia.  Il referendum si svolse in un clima teso, e ci furono anche accuse di brogli elettorali.
 In base al risultato del referendum, il 18 giugno del '46 fu proclamata la nascita della Repubblica italiana. Si scelse però di festeggiarne la nascita ogni 2 giugno, proprio il giorno in cui gli italiani, con il loro voto, decisero il destino dell'Italia.

Ogni anno a Roma, il 2 giugno si svolge una cerimonia ufficiale: il Presidente della Repubblica depone una corona di alloro in omaggio al Milite ignoto, sull'Altare della Patria, e le Forze Militari sfilano lungo i Fori Imperiali. Inoltre le Frecce tricolori si esibiscono in voli acrobatici  dipingendo il cielo con i colori della bandiera italiana.

Frecce tricolori a Roma
Le Frecce tricolori volano sull'Altare della Patria, a Roma.
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venerdì 30 maggio 2014

Michelangelo e la Cappella Sistina: storia di un capolavoro

Gli affreschi della volta della Cappella Sistina: una delle opere più ammirate di Michelangelo, dipinti dall'artista in quattro anni di duro lavoro. Ecco com'è andata.

La creazione di Adamo è l'episodio più celebre dell'intero ciclo. Michelangelo impiegò 16 giorni per completarlo

Era il 1508 quando al giovane Michelangelo (33 anni) fu commissionato l'affresco della volta della Cappella Sistina. Michelangelo era già molto famoso, aveva già scolpito il David. Fu Papa Giulio II a commissionare l'opera a Michelangelo, che all'inizio non voleva accettare (perché non si sentiva pronto per il compito e anche per contrasti con il Papa stesso). Nonostante i suoi dubbi accettò e si fece pagare per il suo lavoro 3.000 ducati.

Una posizione scomoda

Michelangelo affrescò la Cappella su un ponteggio sospeso in aria, illuminato solo dalla luce di candela. Nel lavorare Michelangelo stava in piedi, con il volto rivolto verso l'alto: in un sonetto scritto da lui parla di stesso con un certa ironia, descrivendosi in questa posizione scomoda, in piedi, con il viso rivolto al soffitto e la pittura che gli colava sul volto e sulla barba.
Michelangelo realizzò la colossale opera (500 m2) in tempo record e praticamente da solo. Fu aiutato da alcuni pittori in alcune parti, ma questi lavorarono sotto le sue severe indicazioni.


L'evoluzione nella pittura

Il tema degli affreschi era il Mistero della creazione di Dio, che raggiunge il suo punto più alto nella creazione dell'uomo a sua immagine e somiglianza. Michelangelo volle in questo senso celebrare in tutta la sua opera la bellezza del corpo umano nudo.
 Michelangelo cominciò a dipingere dal Diluvio universale fino all'episodio della cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso. Quello che si nota è una evoluzione della sua pittura. Infatti, dalla tecnica legata alla scuola fiorentina del Quattrocento con cui dipinge le prime figure, arriva a sperimentare tecniche sempre più complesse raggiungendo effetti spettacolari nell'uso del colore, nel movimento dei corpi, ed anche nel creare la profondità di campo. Quest'ultima è una tecnica che consisteva nel dipingere in modo più netto la figura principale, e in maniera più sfumata quelle in secondo piano: questo dava alle figure un effetto di prospettiva e di messa a fuoco che fa pensare alla moderna fotografia.

Ezechiele. Si nota come la sua figura sia più netta e appaia come
in rilievo rispetto alle figure alle su spalle, più sfumate. Proprio come
appaiono le diverse figure in una foto.


Prima di affrescare, Michelangelo preparava dei bozzetti in cui studiava la muscolatura, le torsioni e i complicati movimenti del corpo. Si è notato come da un notevole realismo dei bozzetti, Michelangelo passasse poi ad affrescare nell'opera vera e proprio figure umane molto meno realistiche e molto più idealizzate.
Inoltre si nota come le figure, col procedere del lavoro, sembrano quasi volersi liberare dalla staticità delle posizioni per muoversi liberamente.


Figura di ignudo

La fine dei lavori

Dopo due anni di intenso lavoro Michelangelo dovette star fermo un anno per poi riprendere in tutta fretta così da completare tutta la seconda parte in un solo anno.
L'opera fu terminata il 31 ottobre 1512. Quando Giulio II la vide chiese all'artista di aggiungere delle rifiniture e dettagli in oro, ma Michelangelo si rifiutò. La sua opera era ormai terminata.


lunedì 26 maggio 2014

Dylan Dog, l'inglese dal cuore italiano

Dylan DogAffascinante, simpatico, idealista ma con qualche problema con le donne, si occupa di risolvere casi legati al mondo dell'horror e del paranormale: ecco Dylan Dog, uno dei personaggi più amati dei fumetti italiani.

Chi è Dylan Dog?

Dylan Dog è inglese a tutti gli effetti, con tanto di residenza in Craven Road 7, Londra, dove è ambientato  il fortunato fumetto che  Tiziano Sclavi creò  nel 1986, ispirandosi al personaggio John Silence  dello scrittore inglese Algernon Blackwood. Il nome Dylan fu scelto per via del poeta Dylan Thomas, mentre il nome della strada fu scelto come omaggio a Wes Craven.
Bello, è bello Dylan, con quel viso che ricorda l'attore  Rupert Everett, e anche bravo, visto che con il suo "quinto sesto e mezzo" riesce a risolvere casi dove la polizia normalmente si arrende: mostri, vampiri, zombie e tutto ciò che non è spiegabile razionalmente diventa campo d'indagine di Dylan, ex poliziotto di Scotland Yard.
Ad aiutarlo nella sua missione ci sono Groucho (sosia del comico Goucho Marx), l'assistente che al momento opportuno compare dal nulla a lanciargli la pistola; il commissario Bloch, a cui Dylan si rivolge per entrare in possesso delle informazioni della polizia, e altri personaggi che occasionalmente appaiono negli episodi.

Dyaln Dog, Groucho e il commissario Bloch
A sinistra di Dylan c'è Groucho, suo assistente, mentre a destra il commissario Bloch

Un anti-eroe che piace alle donne

Dylan è vegetariano, è astemio con un passato da alcolista alle spalle, ama la pizza e si sposta su un vecchio Maggiolone targato DYD 666. Non ama la tecnologia né il denaro. Nel tempo libero si dedica a suonare il clarinetto e a costruire un modellino di galeone che non riesce mai a terminare. Inoltre ha tutta una serie di fobie e paure, come quella per l'aereo. 
Dylan con ragazza

Insomma ha le caratteristiche più di un goffo Poirot, che di un affascinante eroe. Eppure Dylan ha un gran successo con le donne: in ogni episodio compare una donna bellissima che si innamora di Dylan e di cui Dylan si innamora perdutamente. Anche se la storia è destinata a finire  e lasciare una piccola cicatrice nel cuore di Dylan, che però ci ricasca ogni volta.

Il Dylan Dog Cafe

 Tutti i fan di Dylan in visita a Londra vanno a vedere cosa c'è in Craven Road 7, ma rimangono delusi nello scoprire che questo è l'indirizzo di un hotel. In compenso, accanto c'è  un bar che è stato ribattezzato Dylan Dog Cafe dai proprietari, incuriositi da tutti le persone che domandavano di Dylan!



Scopri di più su Dylan Dog.



venerdì 23 maggio 2014

Grande successo per la band italiana Kitsch negli Usa (ma loro non lo sanno!)

Diventare famosi e non saperlo: è più o meno quello che è accaduto a una band esordiente  italiana, i Kitsch, che un giorno hanno scoperto  per caso che una loro canzone era stata usata come sigla per una nota  serie tv americana.


I Kitsch sono un gruppo rock alternativo emergente formato da quattro ragazzi del nord Italia. I ragazzi, considerati un gruppo di nicchia in Italia, non avrebbero certo immaginato che un loro brano, Psychosong, potesse essere scelto da famosi produttori americani, gli stessi che hanno prodotto The Vampire Diaries e Arrow. E invece un giorno, mentre ascoltavano i loro brani su you tube, si sono imbattuti nel trailer del telefilm The tomorrow people con il loro pezzo in sottofondo. I ragazzi non sono mai stati contattati dai produttori americani, né la Siae sembra saper fornire loro risposte.
Kitsch aspettano che qualcuno possa risolvere questo "mistero"  ma intanto possono godersi questo piccolo  momento di gloria. 

Ecco Psychosong, usato come sigla del telefilm americano The Tomorrow People:


Fonte notizia: rockit.it

martedì 20 maggio 2014

Terraferma: il viaggio alla scoperta di chi siamo veramente

Torna l'estate e si fanno più intensi gli sbarchi di migranti clandestini sulle coste siciliane. Il film Terraferma (del 2011 ma ancora di stretta attualità) di Emanuele Crialese ha raccontato il difficile incontro/scontro fra due mondi dal punto di vista degli abitanti di un'isoletta della Sicilia, che si trovano davanti a una realtà drammatica in grado di sconvolgere il loro piccolo mondo.

Giulietta e Sara, scena del film Terraferma

 La storia

 Gli abitanti dell’isola (il film è stato girato a Linosa) sono persone semplici, che vivono per lo più di pesca e di turismo. I protagonisti della vicenda sono il giovane Filippo, rimasto orfano del padre, la mamma Giulietta,  il nonno Ernesto, vecchio pescatore legato alle tradizioni, e lo zio Nino.
Filippo, ragazzo chiuso e introverso, ha una grande ammirazione per il nonno, con cui va a pesca tutti i giorni,  e un grande amore per la sua isola, che ama intensamente e da cui non vuole separarsi.

Nonno Ernesto e Filippo, dal film Terraferma
Il suo mondo di ragazzo viene sconvolto quando, mentre è in mare con il nonno, dei clandestini in pericolo naufragati da un barcone partito dall'Africa chiedono soccorso. La legge impone ai pescatori di non prestare soccorso in questi casi, ma nonno Ernesto decide di aiutarli comunque, seguendo una legge più antica, la legge del mare, che impone ai pescatori di salvare chiunque stia per annegare. Fra i salvati c'è una donna incinta (Sara) e suo figlio, che verranno nascosti nel garage dove si sono trasferiti  Giulietta e Filippo dopo aver affittato la loro casa ad alcuni turisti. Inizia così per la famiglia un'avventura pericolosa - la polizia non sa che stanno nascondendo la donna- ma al contempo intensa e di grande valore nel loro percorso di crescita personale e scoperta del "diverso" .


La difficile scelta di Filippo

I personaggi sono divisi nel loro modo di affontare la vicenda: il nonno, disposto a continuare ad aiutare Sara, non si pente del suo gesto, neanche dopo aver perso il peschereccio per aver violato la legge; mentro lo zio Nino, che pensa solo ad arricchirsi con il turismo, vorrebbe liberarsi al più presto degli immigrati, che vede come un disturbo per i turisti e dunque ostacolo alla sua ricchezza. Filippo - nel frattempo alle prese con una cotta per la turista che vive nella sua casa -   combattuto tra il nonno e lo zio,  fra il cuore e la ragione,  compirà alla fine la sua scelta - come anche la madre Giulietta  - decidendo da che parte stare e ritrovando le certezze perdute


La mia opinione

Il film riesce a scendere nel  profondo delle  coscienze senza scadere mai in retorica e luoghi comuni e ci mostra con onestà il dramma di chi arriva e di chi  si trova davanti una realtà sconvolgente, impreparato ad affrontarla, con tutti i suoi dubbi e nessun' altra risorsa se non la sua umanità.

Leggi la recensione completa qui La terraferma è un posto nel cuore

Se vuoi approfondire, leggi anche il mio post Lampedusa: il naufragio dei migranti e il coraggio dei siciliani


martedì 13 maggio 2014

Il Trovatore di Verdi (la maledizione della zingara)

Azucena la zingaraUn dramma spagnolo pieno di tensione, passioni sconvolgenti, amore e desiderio di vendetta: tutto ciò è  Il Trovatore, che insieme a Rigoletto e Traviata fa parte della cosiddetta "trilogia popolare" , e che è stata l'opera più amata ai tempi di Verdi.  Scopri e lasciati conquistare anche tu dall' opera che ha appassionato il pubblico e si è assicurata un posto d'onore nel suo cuore fin dalla prima rappresentazione del 1853.


Il libretto dell'opera fu tratto dal dramma El Trovador di Antonio Garcia Gutierréz.  La storia si svolge in Spagna, agli inizi del 14° secolo.
Antefatto: Il Conte di Luna è padre di due figli piccoli; un giorno viene trovata una zingara accanto alla culla di uno dei due. Il bambino si ammala e  la zingara, accusata si aver fatto un incantesimo al piccolo,  viene arrestata e poi messa al rogo. Prima di morire, però, la zingara si fa promettere dalla figlia, Azucena, che la vendicherà. E Azucena compie la volontà della madre e rapisce il figlio del Conte. Del bambino rapito viene trovato solo il corpo incenerito accanto al fuoco.

Atto I

 Ormai adulto, l'attuale Conte di Luna, fratello del bambino scomparso, è innamorato della bella Leonora, dama di compagnia della Principessa d'Aragona. Leonora, però, è innamorata di un misterioso Trovatore, che l'ha conquistata con il suo canto. Leonora confessa il suo amore alla confidente Ines: ("Tacea la notte placida" e "Di tale amor"):




Il Trovatore e il Conte di Luna sono rivali non solo in amore ma anche in guerra. Infatti il Trovatore, dietro la cui  misteriosa identità si nasconde Manrico, è anche un seguace del principe ribelle Urgel. I due  si sfidano a duello e il Conte di Luna ha la meglio sull'avversario.

Atto II
La scena si sposta nell'accampamento degli zingari. Dopo allegri canti e balli prende la parola Azucena, che narra un episodio terribile che spaventa tutti: racconta di quando la madre fu messa in catene e poi arsa viva ("Stride la vampa"):



Nel frattempo la raggiunge il figlio Manrico (il Trovatore).  Azucena racconta al figlio che, a causa della promessa fatta alla madre, rapì uno dei figli del Conte per buttarlo nel fuoco ma, in preda al delirio, uccise il suo stesso figlio al posto del bambino rapito. Poi, resasi conto di aver detto troppo, si rimangia tutto e rassicura Manrico: è lui il suo vero figlio e sono solo i brutti ricordi che le confondono la mente.
 A questo punto una notizia raggiunge i due: Leonora vuole ritirarsi in convento perché crede che il suo innamorato, Manrico, sia stato ucciso dal Conte. Manrico si precipita da lei a Castellor per fermarla. Ma non è il solo: li raggiunge anche  il Conte di Luna, deciso ad avere Leonora a tutti i costi. I due innamorati riescono a mettersi in salvo.

Atto III 

I soldati del Conte di Luna si preparano ad attaccare Castellor, quando sorprendono una zingara -Azucena - che si aggira per l'accampamento. In lei riconoscono la donna che rapì il fratello del Conte e, quando vengono a sapere che è la madre di Manrico, decidono di far costruire una pira dove le daranno fuoco. Quando Manrico ne viene a conoscenza, abbandona Leonora con la quale  stava per unirsi in matrimonio, e corre ad aiutare la madre. A questo punto Manrico canta "Di quella pira", che è stata definita una delle più belle cabalette* di tutta la storia del teatro musicale.




Atto IV
Manrico e Azucena sono prigionieri del Conte, che intende ucciderli all'alba del giorno dopo. Leonora ha raggiunto l'accampamento del Conte e piange, pensando al suo amato: vorrebbe che il suo amore, come volando su ali rosee, lo raggiungesse nella sua prigione e lo confortasse ("D'amor sull'ali rosee", al minuto 2:05):



Seguono promesse d'amore eterno fra i due innamorati.  Leonora è disposta a tutto pur di salvare Manrico: raggiunge il Conte e gli promette se stessa in cambio della libertà per il suo innamorato. Il Conte accetta il patto: Leonora raggiunge in carcere l'amato Manrico e lo invita a fuggire, ma senza di lei. I sensi ormai stanno abbandondando Leonora: si è avvelenata, pur di non concedersi al Conte, che a questo punto fa uccidere Manrico dai suoi soldati. Solo adesso Azucena può rivelare la terribile verità: il Conte ha mandato a morte il suo stesso fratello. Un sorriso sinistro e trionfale  illumina il volto di Azucena che, incurante del suo destino, esclama: "Sei vendicata, o madre". La vendetta della zingara è compiuta.


* cabaletta: nel melodramma italiano dell'Ottocento, brano in tempo vivace posto alla fine di un'aria o un duetto (definizione dal Sabatini-Coletti on-line)

Se ti piace Verdi, leggi anche i miei post su Traviata e su Nabucco

martedì 6 maggio 2014

Pietrapertosa e l'antico dominio arabo

Incastonato fra le splendidi Dolomiti lucane e affacciato sulla verde Valle del Basento, sorge Pietrapertosa, considerato uno dei borghi più belli d'Italia. Oggi il borgo è conosciuto non solo per lo spettacolare paesaggio e le numerose proposte turistiche, ma anche per le testimonianze del dominio arabo: l'Arabata - il quartiere arabo - e il castello-fortezza.


Pietrapertosa panorama
Pietrapertosa vista dall'alto, fra le Dolomiti lucane. Foto: aptbasilicata.it

lunedì 28 aprile 2014

Gli italiani e le mani: ecco perché gesticolano tanto

Perché gli italiani gesticolano tanto con le mani? Ecco cosa significa e da dove deriva questo originale modo di accompagnare le parole.

I gesti che gli italiani fanno con le mani sono davvero tanti e hanno significati diversissimi: ci sono  gesti di insulto, supplica, promessa... li usiamo per sottolineare ciò che diciamo o per esprimere ciò che non vogliamo o non sappiamo dire con le parole. Il New York Times ha proposto  un'infografica per spiegare il significato di alcuni di questi gesti ai suoi lettori .





























mercoledì 16 aprile 2014

D & G e l'omaggio al cinema italiano

L'ultima pubblicità del profumo Dolce  & Gabbana è ambientata in Sicilia, terra natale dei due stilisti Dolce e Gabbana ed è anche un omaggio al cinema italiano.

I due stilisti, che amano ispirarsi alla loro terra d'origine per le loro creazioni,  per questo spot hanno voluto ricreare un momento di vita autentico  della campagna siciliana, la raccolta dei limoni. Hanno scelto di affidare la regia a Giuseppe Tornatore, siciliano anche lui, famoso nel mondo per film come Nuovo cinema Paradiso e La leggenda del pianista sull'Oceano. Per la musica hanno scelto l'autore il cui nome è legato a  capolavori della storia del cinema: Ennio Morricone.
Profumo D & G La scena si svolge in un luminoso e caldo mattino primaverile, con l'aria profumata dalle zagare, i fiori bianchi dei limoni. I contadini stanno raccogliendo i frutti in un grande giardino, davanti a una villa nobiliare.  Nel breve video, dove le battute sono in dialetto siciliano, si intuisce la nascita di un amore fra i due protagonisti: un contadino e una bellissima ragazza, Lia.  Il ragazzo è interpretato dal figlio dell'attore Michele Placido. Come protagonista principale i due stilisti hanno scelto una donna che rappresentasse l'intensità e la dolcezza delle donne siciliane.

venerdì 11 aprile 2014

Roisin Murphy (ex Moloko) è tornata e canta in italiano

Ti ricordi Roisin Murphy, ex cantante dei Moloko (quelli di Sing it back, tanto per dire)? È tornata e canta in italiano.

Roisin Murphy, MolokoRosin, irlandese di nascita, bella e sofisticata, dopo la fine del gruppo Moloko (che le ha regalato la fama internazionale)  ha intrapreso la carriera da solista. Dopo un periodo di ritiro dalle scene è tornata con un progetto tutto italiano: il 28 maggio infatti uscirà un suo EP con un inedito e cinque cover di brani italiani cult degli anni '60 e'70. Si parla di pezzi cantati da Lucio Battisti, Mina, Patty Pravo e Gino Paoli,  mostri sacri della musica italiana.
Come mai questo progetto tutto italiano? Forse sarà stato il compagno e produttore, Stefano Properzi, a trasmetterle l'amore per la musica italiana.

sabato 5 aprile 2014

Played in Italy: ascolta come suona l'Italia (regione per regione)!

Com'è la canzone italiana? Puoi farti un'idea grazie al progetto Played in Italy che te la fa ascoltare, regione per regione, attraverso altrettante playlist.

Played in Italy


L'autore di quest'idea,  originale e divertente, è  Piero Galastri, graphic designer milanese. Piero inizialmente voleva solo mostrare i posti dove si fa musica in Italia, ma poi il progetto si è allargato e così è diventato un'infografica interattiva dove non solo per ogni regione appare una nuvoletta con i gruppi che la rappresentano musicalmente, ma è possibile, cliccando sulla nuvoletta, ascoltare la playlist corrispondente.

lunedì 31 marzo 2014

Obama a Roma stregato dal Colosseo

Obama al ColosseoNei giorni scorsi il Presidente degli USA Obama  è venuto in visita ufficiale in Italia ed ha potuto ammirare anche
il Colosseo a Roma. Affollato ogni giorno da migliaia di turisti, l'anfiteatro Flavio è stato chiuso al pubblico e riservato al Presidente, che ha potuto fare un viaggio indietro nel tempo  nell'anfiteatro più grande del mondo, costruito quasi 2000 anni fa per volere dell'imperatore Vespasiano. Ad accompagnare Obama c'era l'architetto Barbara Nazzaro. Ecco com'è andata.

mercoledì 26 marzo 2014

Firenze: turista spagnolo si denuda davanti alla Venere di Botticelli

È successo a Firenze: un uomo si è spogliato davanti alla Venere di Botticelli, in presenza di un pubblico rimasto senza parole.


Foto: Susanna Mantovani
In una domenica pomeriggio qualunque, i turisti  affollavano come sempre la Galleria degli Uffizi e mentre ammiravano la meravigliosa Nascita di Venere di Botticelli, un evento imprevisto e incredibile ha distolto la loro attenzione dalla splendida Dea che esce dalle acque del mare. Un ragazzo spagnolo, 25 anni, si è tolto i vestiti e, rimasto completamente nudo ha detto "Questa è arte, questa è poesia". Ha quindi sparso a terra dei petali di rosa e poi si è raccolto in contemplazione estatica davanti alla Venere. L'atto era stato sicuramente preparato, in quanto il ragazzo aveva le mani dipinte di rosso ed aveva portato con sé i petali da spargere al momento opportuno. La performance si è conclusa  con i custodi che coprivano con un telo il ragazzo, poi portato dai carabinieri. Rimane da capire se il gesto sia stato un sentito omaggio al capolavoro di Botticelli  o un modo come un altro di farsi notare.

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