domenica 26 gennaio 2014

Addio, maestro Abbado (l'amore per la cultura, le persone, la natura)

Claudio AbbadoNei giorni scorsi l'Italia ha dato l'ultimo saluto a Claudio Abbado, il direttore d'orchestra geniale la cui scomparsa oggi tutto il mondo piange. La lunga malattia non aveva scalfito il suo desiderio di stare sul podio e, anzi, proprio la musica gli dava la forza di lottare. Oggi non è solo il mondo della musica che lo piange. Abbado era un uomo che amava la cultura in ogni suo aspetto, non in quanto fine a se stessa, ma perché la cultura, diceva, deve essere la nostra guida, la nostra stella polare: "La cultura permette di distinguere tra bene e male, di giudicare chi ci governa. La cultura salva".
 Ma Abbado non era chiuso nella torre d'avorio della musica, era un combattente, un soldato schierato in prima linea a difesa della cultura e dell'arte, in un momento in cui in Italia, ma anche nel resto del mondo, la cultura sta subendo un lento declino e non riceve l'importanza che meriterebbe. Abbado non nascondeva il suo disprezzo per chi faceva politica pur essendo ignorante e incompetente e per chi cercava di sostituire il benessere materiale alla cultura (nota è ad esempio la polemica contro Berlusconi).


L'amore per i giovani...

Talento smisurato, amato in tutto il mondo, Claudio Abbado è stato direttore del Teatro alla Scala e poi, a Vienna e in Germania, dove  è stato il primo direttore di lingua e cultura non tedesca a guidare i Berliner Philarmoniker. Il suo era un repertorio vastissimo, che eseguiva con sapienza e capacità interpretative uniche. Abbado credeva nei ragazzi e ha speso la sua vita anche per aiutare giovani musicisti: ha fondato e diretto orchestre formate da giovani talenti ed anche un'orchestra formata da bambini di strada (sul modello fondato da Abreu). Fino all'ultimo ha creduto nei giovani e ha cercato di aiutarli: eletto senatore a vita lo scorso agosto, decise di devolvere interamente il suo stipendio per finanziare borse di studio a favore di giovani musicisti della Scuola di Musica di Fiesole.


Claudio Abbadoe l'orchestra Mozart
Abbado con i giovani musicisti dell'orchestra Mozart da lui fondata
e diretta. Aveva un rapporto speciale con i ragazzi e non voleva
che lo chiamassero "Maestro" ma semplicemente Claudio


... e per la natura

Abbado amava profondamente anche la natura: quando poteva si rifugiava in un angolo di Sardegna, dove amava curare personalmente il proprio giardino (proprio come Verdi). Lì Abbado diede il suo contributo personale alla salvaguardia della natura, troppo spesso minacciata dagli attacchi dell'uomo.  Memorabile anche il compenso chiesto per tornare a dirigere alla Scala: alcune migliaia di alberi da piantare in vari punti di Milano.

Claudio AbbadoE come tutti i grandi, Claudio Abbado viene ricordato dagli amici come un gigante sul podio, ma una persona semplice, gentile e piena di umanità nella vita di tutti i giorni. Addio, caro Maestro.


"La cultura è come la vita. E la vita è bella". Claudio Abbado




Il Teatro alla Scala renderà omaggio al grande direttore con la Messa funebre dall'Eroica di Beethoven diretta da Daniel Barenboim. Sarà possibile seguire in streaming la diretta del concerto su Rai 5 alle h17:50 circa (ora italiana) in mondovisione lunedì 27 gennaio. Per l'evento il teatro rimarrà vuoto e a porte aperte, e la piazza antistante - dove verrà trasmesso il concerto- sarà vietata al traffico. L'ultimo, sentito saluto al direttore dalla sua città natale. 
Qui sotto lo vediamo durante il suo ritorno alla Scala, dopo anni di assenza.

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