Manuel, Nicole e il miracolo di capodanno

E sa davvero di stupore e meraviglia, di miracolo da ultimo dell'anno, la storia accaduta il 31 gennaio scorso.
Tutto è avvenuto in montagna, a quota 1500 metri, a Monte Livata, una località sciistica vicino Roma, dove una coppia stava trascorrendo le vacanze con i due bambini di 4 e 5 anni. Proprio l'ultimo dell'anno, la mamma, Alexia Canestrari, 36 anni, parte per una passeggiata nel bosco con i due bambini, Manuel e Nicole. Ma qualcosa va storto, ci sono problemi, non riescono a tornare indietro.
La donna allora va a cercare aiuto e lascia i due piccoli al riparo, in una grotta. Poi però si perde, e sopraggiunge anche il freddo, -10 gradi. Quando la trovano è in evidente stato confusionale e non è in grado di spiegare con precisione dove si trovino i bambini.

Già, i bambini, i piccoli protagonisti di questa storia. La notte del 31, mentre il resto del mondo festeggiava l'arrivo del nuovo anno, nel bosco si cercavano disperatamente i due piccoli Manuel e Nicole. Difficile che dei bambini sopravvivano a una notte del genere, con temperature così basse e con tutti i pericoli della situazione. Eppure, contro ogni speranza,  alle 11 del mattino del giorno dopo, impauriti e infreddoliti, accucciati nell'anfratto di una roccia, sono stati ritrovati Manuel e Nicole.

Uno dei due fortunati bambini portati in salvo dopo la brutta avventura

Nonostante tutto, i bambini stanno bene e anzi, una volta portati al sicuro, hanno raccontato la loro avventurosa esperienza ridendo e scherzando, proprio come due piccoli, coraggiosi eroi, come il papà stesso li ha definiti. Nicole racconta di aver trascorso la notte su un albero, mentre Manuel, invece, arrampicato su una roccia. Il freddo, il buio, la paura... possiamo solo immaginare quali siano stati i pensieri che hanno attraversato la mente dei bambini. Che però, forse, hanno vissuto tutto come un'avventura, immaginando di stare dentro una delle loro fiabe preferite.

Credits disegno: ho utilizzato il disegno dell'artista giapponese Kiyoto Sakata
credits photo: repubblica.it