lunedì 13 gennaio 2014

Il caffè: da bevanda del diavolo a bevanda nazionale

Peppino e Totò
Caldo, profumato, indispensabile la mattina... bere un caffè è un rito a cui gli italiani non sanno rinunciare. Purché sia un vero caffè italiano, cioè espresso, che poi in tazzina è un caffè concentrato, molto lontano, come gusto e consistenza, dal caffè che si beve in altri posti del mondo, ad esempio in America. E può essere un problema, quando si viaggia fuori dai confini nazionali, trovare un buon espresso (e soprattutto a prezzi accessibili) ... problema che si può risolvere facilmente portandosi dietro la moka: la macchinetta che consente di prepararsi a casa un caffè molto simile all'espresso del bar (confesso che, qualche volta, l'ho fatto anch'io!).
Oggi il caffè è considerato una bevanda nazionale, ma non sempre è stato così...



Origini

Di origini antichissime, il caffè proviene sicuramente dal mondo arabo, come viene testimoniato da Omero e persino nella Bibbia. In Italia il caffè arriva nel '500 a Venezia, grazie ai suoi rapporti commerciali con l'Oriente. Inizialmente, però, ha una diffusione ridotta e viene venduto come una sorta di medicina dagli speziali.

La bevanda del diavolo

Papa Clemente VIII caffè
 Nel '600 il caffè, proprio da Venezia, si diffonde in tutta Europa. Il caffè, però, incontra non pochi ostacoli, infatti per le sue proprietà eccitanti sul sistema nervoso -  addirittura afrodisiache secondo alcuni - e per la sua provenienza dal mondo islamico, viene bollato dalla Chiesa come "bevanda del diavolo". Tuttavia il Papa di allora, Clemente VIII, sembra fosse un appassionato bevitore di caffè e non volle pertanto vietarne il consumo ai cristiani, nonostante le pressioni dei suoi consiglieri. Anzi propose di "battezzarlo" simbolicamente per renderlo cristiano e dichiarò: “È così squisito che sarebbe un peccato lasciarlo bere esclusivamente agli infedeli”. 

Le botteghe del caffè

Insomma, pian piano la Chiesa deve arrendersi all'irresistibile ascesa delle "botteghe del caffè", una sorta di antenate degli odierni bar, che fioriscono in tutta Europa, sul modello di quelle già diffuse nel mondo arabo, e diventano un luogo d'incontro fra gli intellettuali, dove incontrarsi e poter scambiare idee, discutere di cultura, politica e organizzare anche contestazioni sociali. In Italia è possibile ancora ammirare molti caffè storici: a Roma il Caffè Greco e l'Aragno, a Venezia il Caffè Florian, a Napoli il Gambrinus, solo per citarne alcuni.

Caffè Florian a Venezia


Il caffè oggi...

Il caffè, col tempo, non è più una bevanda riservata all'elite, ma diventa una bevanda popolare, da consumare anche a casa quotidianamente. Oggi il caffè in Italia ha una diffusione capillare ed è facile trovare un ottimo caffè ovunque: che ci troviamo nel centro di Roma o in uno sperduto paesino di montagna, nessuno ci negherà un ottimo caffè espresso a un prezzo molto contenuto (una media di 1 euro a tazzina, ma attenzione ai luoghi turistici, dove può aumentare anche di molto!). È apprezzato non solo per le sue proprietà toniche, ma anche perché rappresenta un momento di scambio e ritrovo con amici e familiari.

Nino Manfredi caffèPerò ricorda - come recitava lo slogan di uno spot di un caffè qualche tempo fa - è indispensabile che il caffè sia buono: 

"Il caffè è un piacere, se non è buono, che piacere è?!?"








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