giovedì 21 novembre 2013

Masterpiece: quando la scrittura è un gioco

Scrivere è un gioco?Mai tentato prima nel resto del mondo, in Italia è stato dato il via a un esperimento televisivo del  tutto innovativo. Si tratta di un talent show in cui i partecipanti devono sfidarsi a colpi di ... penna!



La prima puntata di Masterpiece, questo il nome del programma, è stata trasmessa domenica scorsa su Rai tre. Come in tutte le gare, naturalmente c'è anche una giuria: tre scrittori affermati di grande successo - Andrea De Carlo, Giancarlo De Cataldo e Taiye Selasi -  hanno il difficile compito di scegliere il vincitore. Il premio? La pubblicazione del proprio romanzo in 100.000 copie dalla casa editrice Bompiani. 

I partecipanti sono stati scelti grazie al manoscritto che hanno inviato alla giuria prima dell'inizio del programma. Sicuramente una parte molto interessante della trasmissione televisiva - forse la più interessante - è stata proprio ascoltare le storie dei partecipanti scelti.  
Ad esempio Daniel, che è stato ricoverato  per depressione in un reparto psichiatrico di un ospedale e poi ci è tornato volontariamente una seconda volta per poter realizzare un reportage di nascosto. Romina, invece, è un'operaia che sogna di fare la scrittrice e che denuncia la dura vita della fabbrica proprio nelle sue pagine. Ancora, Marta, che nel suo libro racconta la sua lotta contro l'anoressia, e di come ha sconfitto la malattia grazie alla nascita del figlio. Poi c'è Antonio, che ha trascorso tredici anni in carcere e dichiara: "La prigione è una condizione mentale". Infine Lilith che - ispirato dai grandi autori americani del secolo scorso e da John Fante in particolare - racconta la sua vita on the road.

Masterpiece, i tre giurati

 In effetti, la vita stessa di queste persone è interessante come un romanzo, anzi forse anche più interessante dei loro romanzi, visto che il talento letterario di metà dei concorrenti, alla prova pratica di scrittura in diretta durante il programma, non si è dimostrato all'altezza delle aspettative!

Alla fine, a sbaragliare i concorrenti  della prima puntata è stato il romano Lilith Di Rosa, 34 anni, che ha conquistato i giudici e, per ora, rimane in gara.

Lilith Di Rosa
Lilith Di Rosa, autore di Roulette russa

Opportunità reale o semplice showbiz?

Certo oggi tutto passa attraverso la televisione, d'accordo. Questa è l'era dei reality show, dove o sei in tv o non esisiti, ma è davvero possibile assistere alla nascita di un talento letterario in tv? Chissà che cosa ne penserebbero oggi i grandi scrittori del passato. Forse scuoterebbero la testa in segno di disapprovazione... o forse ne sarebbero entusiasti?
E tu, che cosa ne pensi? È solo un altro modo per fare spettacolo senza contenuti, oppure una reale opportunità per parlare di libri in tv e scoprire nuovi talenti? 




John Fante
John Fante autore, tra gli altri romanzi, di Ask the Dusk (chiedi alla polvere). Conobbe la povertà e la malattia, forse per questo, oltre che per il suo stile, Lilith - concorrente di Masterpiece -ha dichiarato di trovare in lui una grande fonte d'ispirazione.  Chissà che cosa penserebbe Fante del programma Masterpiece?


2 commenti:

  1. Penso che le persone della casa editrice Bompiani ed i produttori televisivi sia molto astuta. Seconda me, non c'è nulla migliore cioè un modo per cercare le persone talenti. Il vincitore deve firmare un contratto con la casa editrice, Rai guadagna money con la vendita delle pubblicità, e gli spettatori sono divertiti, quindi diciamo che è un situazione che si chiama 'win-win'. Si aspetti a vedere più di questi tipi di programmi alla televisione italiana insomma.

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    1. Sì, anche secondo me sono molto astuti. Però mi chiedo: è solo marketing o c'è sostanza? Lo sapremo solo alla fine del programma...

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