Lo slogan con cui ho scelto di intitolare questo post è uno slogan
femminista degli anni '70 ma, in realtà, non è questo l'argomento di cui voglio
parlarti. Infatti, tanto per rimanere in tema di Halloween, in questo post ti
parlerò di streghe vere,
quelle con la scopa e il cappello a punta, e anche di vampiri, tanto per
non farci mancare nulla!
Halloween, infatti, è stato per molti
l'occasione giusta per guardare film horror: c'è chi ha fatto vere e proprie
maratone di film horror, magari a casa, da solo o con gli amici, oppure al
cinema!
Il film di cui ti voglio parlare è un cult dell'horror gotico del grande maestro italiano Mario Bava. Considerato iniziatore del genere in Italia, ma anche a livello europeo, riusciva a creare nei suoi film delle atmosfere molto suggestive, grazie a un uso sapiente della fotografia e alla sua abilità di regista. Nonostante gli scarsi mezzi tecnici dell'epoca, Bava era considerato un maestro degli effetti speciali, che risultavano di grande resa scenica.
Ho parlato di streghe all'inizio del
post, ed è proprio di streghe e vampiri che tratta il suo film d'esordio: La maschera del demonio, girato
negli anni '60 e liberamente ispirato a un racconto di Gogol (Vij). Ecco la trama:
due incauti viaggiatori che attraversano le steppe russe risvegliano con la
loro curiosità la strega Asa sepolta in una tomba in mezzo alla foresta. Risvegliatasi dalla morte, Asa cercherà di distruggere il principe Nikita e i suoi figli, Constantine
e Katja, discendenti del fratello, nonché suo carnefice. Asa cercherà anche di impossessarsi del corpo della bella Katja così da poter tornare a
vivere. Katja, uguale alla strega solo nella sua straordinaria bellezza,
rappresenta in realtà un'anima pura e candida, una sorta di alter ego buono
della strega. L'amore,
naturalmente, sarà l'unica forza in grado di opporsi all’oscura potenza del
male.
Il film di cui ti voglio parlare è un cult dell'horror gotico del grande maestro italiano Mario Bava. Considerato iniziatore del genere in Italia, ma anche a livello europeo, riusciva a creare nei suoi film delle atmosfere molto suggestive, grazie a un uso sapiente della fotografia e alla sua abilità di regista. Nonostante gli scarsi mezzi tecnici dell'epoca, Bava era considerato un maestro degli effetti speciali, che risultavano di grande resa scenica.
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| La Steele nel doppio ruolo di Asa/Katja |
L'attrice protagonista Barbara Steele - bellezza
pallida ed evanescente, innocente e spaventosa allo stesso tempo -
interpreta sia la strega Asa sia la sua discendente Katja. Il protagonista
maschile, invece, è l'affascinante attore inglese John Richardson, che rimane ammaliato non da un incantesimo della strega Asa, bensì dall'incantesimo d'amore della
bellissima e misteriosa Katja.
Il film ebbe un enorme successo all'estero, in particolare in
Francia e negli Stati Uniti - dove uscì con il titolo di Black Sunday - e contribuì a lanciare la Steele
come attrice di fama internazionale.
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| Katja e Andrej: il loro amore minacciato dal mondo delle tenebre |
Nonostante oggi siamo abituati a effetti speciali sempre più incredibili e realistici, questo film riesce ancora a tenerci incollati allo schermo con il fiato sospeso fino alla fine!
Molti registi dell'horror hanno riconosciuto un grosso debito a Bava, che oggi viene ricordato per la sua genialità e la sua capacità di innovare e inventare generi nuovi. Bava nella vita vera amava scherzare e farsi ritrarre nelle foto in pose divertenti e ironiche. Forse è proprio per rendere omaggio a questo suo aspetto giocoso che Camillo Mastrocinque gli dedicò una scena nel film I motorizzati dove il protagonista Ugo Tognazzi va al cinema a vedere proprio La Maschera del demonio ma si lascia prendere un po' troppo dal film...


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