Lo stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano si è aperta con l'attesissima rappresentazione de La Traviata. Un omaggio a Giuseppe Verdi, visto che quest'anno ricorre il bicentenario della nascita del grande compositore italiano.Sembra però che questa versione in chiave ultramoderna non sia piaciuta particolarmente al pubblico della Scala, diviso fra applausi, soprattutto per Violetta (il soprano Diana Demrau), e fischi.
Incredibilmente, anche la prima della Traviata, nel 1853 fu un clamoroso fiasco. Nelle rappresentazioni successive alla Prima, però, l'opera ebbe un successo strepitoso. La Traviata è oggi fra le opere più amate e conosciute al mondo. Per il soggetto dell'opera - l'amore impossibile fra una cortigiana e un nobile - Verdi si ispirò al romanzo di Dumas (figlio) La Dame aux Cameliàs (a suo volta ispirato alla storia vera di Marie Duplessis, una prostituta d'alto bordo). La signora delle Camelie, Margherita nel romanzo, nell'opera di Verdi diventa Violetta Valéry, la traviata (che significa la donna persa, di facili costumi, priva di moralità, in quanto anche Violetta, come Marie e come Margherita, si prostituisce). L'opera fu inizialmente modificata in quanto conteneva una critica troppo aperta alla società del tempo.
Ma vediamo, o rivediamo insieme, la storia d'amore tra Alfredo e Violetta, e ascoltiamo alcuni fra i temi musicali più belli dell'opera (ti consiglio di preparare il fazzoletto se hai il cuore tenero!).
L'opera è ambientata a Parigi, a metà Ottocento circa. Violetta Valéry è una cortigiana che scopre di avere i giorni contati: la tisi incombe su di lei e la sua vita dissoluta di piaceri le fa dimenticare l'ombra della morte. È a questo punto che nella sua vita, all'improvviso, entra Alfredo Germont, ragazzo di famiglia nobile.
I atto: Alfredo e Violetta si conoscono a una festa a casa di Violetta: Alfredo fa un brindisi ai piaceri del vino e dell'amore ("Libiam nei lieti calici").
"Tutto è follia nel mondo, ciò che non è piacer..."
Alfredo le confessa subito il suo amore e Violetta, che dapprima si finge indifferente, è turbata profondamente da quel sentimento così intenso e puro.
II atto: Alfredo e Violetta sono andati a vivere insieme in campagna, innamorati e felici, ma il loro amore sfida le convenzioni sociali e così il padre di Alfredo, all'insaputa del figlio, chiede a Violetta di lasciarlo. Violetta dapprima si rifiuta, poi cede. Mentre scrive la sua lettera di addio, arriva Alfredo che si insospettisce, ma Violetta finge che vada tutto bene. Prima di andare via, però, gli rivolge la sua disperata preghiera "Amami Alfredo, amami quant'io t'amo..."
Violetta lascia Alfredo. Finge di aver ripreso la vita di prima e va alla festa del barone, suo ex-amante. Alfredo è geloso e sfida a duello il barone, ma prima umilia Violetta.
III atto: Violetta è a letto malata: la tisi non lascia scampo. Il padre di Alfredo si è pentito e, compresa la gravità di quello che ha fatto, va da Violetta per scusarsi. Intanto fuori dalla stanza di Violetta è festa: è carnevale e balli e canti animano le strade di Parigi. Arriva anche Alfredo che, informato della verità, la prende fra le braccia e le promette di prendersi cura di lei. Le promette di portarla lontano da Parigi, dove la sua salute migliorerà.
"Parigi, o cara, noi lasceremo, la vita uniti trascorreremo...la tua salute rifiorirà"
Ma è troppo tardi: il destino di Violetta è già segnato. Violetta augura ad Alfredo di poter essere ancora felice con un'altra donna. Gli regala un medaglione con il suo ritratto, poi si accascia sul divano, perde i sensi e si spegne.
Ho usato per il primo e secondo video scene tratte dal film di Zeffirelli con Placido Domingo e Teresa Stratas; per il secondo video, invece, ho scelto l'interpretazione, insuperata, della Callas. Su you tube puoi trovare il film di Zeffirelli.
Seguendo il link puoi ascoltare la versione integrale de La Traviata su Radio Tre con Maria Callas nel ruolo di Violetta.
Leggi anche il post sul Nabucco di Verdi.

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